IL PALAZZO MALVINNI MALVEZZI
DI VIA DELLE BECCHERIE
Situato sul limitare del Sasso Barisano, a ridosso di una delle principali porte di accesso alla città, la Porta Pepice, oggi smantellata, posta alle spalle del Sedile, centro amministrativo urbano, il Palazzo Malvinni Malvezzi di via delle beccherie occupa una posizione centrale nel contesto urbano materano.
La famiglia dei Malvinni Malvezzi si annovera tra le più antiche, facoltose e potenti della città di Matera per secoli, detentori di innumerevoli proprietà, sia in ambito urbano che rurale, i suoi esponenti occuparono le più alte cariche, si imparentarono con tutte le famiglie locali ed aristocratiche del Regno di Napoli, e sono annoverati come militari nelle file degli eserciti dei vari regnanti che si sono susseguiti, membri dell’ordine del Priorato gerosolimitano sin dal 1572, oltre che stimati religiosi e cardinali. Il capostipite del ramo materano è il Capitano Luzio Malvindi, con il tempo mutato in Malvinni, di origini salentine; questi si trasferì in Matera all’inizio del XV secolo, per poi unirsi con la dinastia dei Malvezzi, influente famiglia di origine bolognese, ed assumerne la denominazione composita, rappresentata anche sullo stemma gentilizio di famiglia. Nel 1784 Domenico Malvinni Malvezzi, già proprietario di altri fondi, acquistò dalla Regia Camera il feudo di Santa Candida nel teramano, ottenendo in questo modo il titolo di Duca di Santa Candida.
Delle origini del palazzo di via delle beccherie non si hanno notizie documentarie certe, benché di certo compaia, con i suoi caratteristici tetti triangolari, nella mappa cittadina affrescata nel Salone degli Stemmi del palazzo arcivescovile di Matera, risalente al 1709.
È lecito presumere, vista la sua posizione baricentrica, che esso sia nato come un deposito dei duchi di Santa Candida, per poi venire ampliato nel corso del tempo in base ai nuovi usi a cui è stato prestato, non ultimo quello di residenza.
Che sia stato eretto e posseduto dalla famiglia Malvinni Malvezzi di Matera è noto grazie ad alcune fonti documentarie, quali innanzitutto l’atto di vendita della sua ultima proprietaria Maria Malvinni Malvezzi, redatto a Matera nel 1947, oltre che dallo stemma gentilizio che domina l’antico portale di ingresso. Ma vi sono anche testi documentari che ne stabiliscono la proprietà, quali innanzitutto le tavole catastali del 1950, e poi, a ritroso nel tempo, il Catasto Urbano del 1875, il catasto dei fabbricati del 1871, il Catasto Onciario del 1754.
Si può ragionevolmente ipotizzare che in realtà l’edificio sia più antico almeno di un secolo e mezzo, sia perché, in qualità di deposito, non ne sono rimaste tracce documentarie edite, sia per via della Chiesa di San Marco alle Beccherie. È infatti nota la realizzazione nel 1665, da parte del chierico Giovanni Maria Melvindi, della chiesa di San Marco delli Melvindi dopo il ponte di Porta Pepice, in sostituzione di una precedente ipogea dedicata allo stesso santo, in muratura e provvista di campanile, in cui venisse celebrata una volta al mese una messa in suffragio dell’anima del Capitano Marco Melvindi, fratello o cugino omonimo del chierico. Detta chiesa può essere stata edificata e su terreni di proprietà della famiglia ducale, ma anche al servizio della struttura adiacente, in tal caso, non unicamente impiegata come magazzino, quanto piuttosto utilizzata già come residenza, seppur secondaria rispetto a quella ducale antistante la cattedrale ed occupata già del XV secolo.
Il palazzo assunse la conformazione attuale solo nel XIX secolo, quando le botteghe già in possesso della famiglia, tra cui anche la chiesa di San Marco alle beccherie, sconsacrata sul finire del 1700 ed annessa ai locali di deposito, furono ampliate attraverso nuovi acquisiti dal duca Giulio Malvezzi. Eppure, nel corso del XX secolo, l’edificio è stato nuovamente smembrato, suddiviso in locali, affittato e venduto, per poi essere sede della Banca Popolare del Materano ed aver ospitato anche i locali di una scuola.
UNA NUOVA STORIA
PER UNA VITA ANTICA
Oggi, dopo quasi dieci anni di lavori e restauri svolti nel rispetto della sua imponente vetustà, il palazzo dei Malvinni Malvezzi di via delle beccherie torna ad aprire le sue porte attraverso lo Stemma Luxury Hotel. Un edificio che ha attraversato il tempo, osservandolo muto e donando i suoi ambienti a scopi, persone e culture via via diverse, sempre accogliente e disposto, che adesso ritorna ad accogliere il pubblico mostrandosi nella sua nuova veste e conservando la dignità che tanti secoli gli hanno conferito.
Delle vestigia del passato rimangono le tracce della scalinata originaria ritrovate al di sotto delle fondazioni dell’ascensore, un magnifico soffitto decorato con cesti di fiori e riquadri in colori pastello, orma di una galleria che ne attraversava una metà, e le splendide e preziose ringhiere, in ferro battuto ed inchiodato a mano, realizzate per la scalinata ed i balconi di rappresentanza che si affacciano su via delle beccherie, parte delle quali vanno oggi a comporre i parapetti delle camere a due piani.